martedì 22 novembre 2011

Perché Wikipedia rimanga Wikipedia

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A voi la scelta.

giovedì 17 novembre 2011

Goduria immensa

Ebbene si, è passata quasi un settimana da quando Silvio Berlusconi si è dimesso da Presidente del consiglio della Repubblica italiana, ma ancora ho impresso nella mente l'enorme sensazione di gioia e di liberazione che ho provato. Avrei voluto anche io essere davanti al palazzo del quirinale sabato passato, insieme a tutte quelle persone che cantavano e gioivano tutte assieme.
Non mi importa se qualcuno penserà che sono un estremista, un reazionario o anche un intollerante, ma i miei sentimenti sono stai veri, autentici, ed era tantissimo che non ero così sollevato pensando al quadro politico della nostra nazione.
Non so per quanti altri è stato come per me, ma è come se fossi uscito da un incubo che non ne voleva sapere di finire, un incubo che ogni giorno diventava più cupo e più pauroso. Fino a sabato scorso......
Non voglio certo paragonare questo evento con il 25 Aprile 1945, ma penso che per il nostro paese sia avvenuta un'altra liberazione, una liberazione da un regime, dal regime della riccocrazia e della bunga-bungacrazia, da quel regime che ci ha fatti diventare lo zimbello del mondo intero.
Oltre ad una liberazione, questa è anche un'occasione da prendere al volo, l'occasione giusta per fare tutte quelle riforme strutturali che ci possono permettere di far diventare l'Italia un paese moderno, dove tutti possono avere la possibilità di realizzarsi. Per cui tutti insieme dobbiamo stringersi intorno a questo nuovo governo ed avere fiducia che possa far bene.

Comunque vadano a finire le cose, nessuno riuscirà mai a farmi sentire in colpa per la gioia immensa che ho provato sabato scorso.

venerdì 11 novembre 2011

C'è una soluzione migliore?

Ormai, a meno di qualche clamorosa sorpresa o di qualche perfido trucco suicida, il futuro immediato per la guida del nostro paese sembra segnato. Addirittura, dopo la nomina di Mario Monti a Padre della Patria, è caduto anche l'alibi di un governo tecnico.
In questi giorni mi sono domandato spesso se ci fosse un'alternativa migliore ad un esecutivo a larga maggioranza guidato dallo stimato economista e sostenuto da una larga maggioranza, dove, per forza di cose dovranno convergere delle forze politiche che fino a qualche giorno fa si sono fatte la guerra per difendere i privilegi dell'uno o dell'altro.
Ebbene, secondo me in questo momento è completamente inutile inalberarsi perché saremo costretti a vedere nello stesso governo destra e sinistra, visto che a più riprese gli attuali politici, in auge in qualsiasi schieramento, si sono dimostrati incapaci ed inadeguati al ruolo che loro compete. Reputo quindi inutile andare alle urne in questo momento, con le stesse persone e con le stesse inique regole.
Credo che in questo momento chi decida di non appoggiare un governo Monti lo faccia solamente per mero rendiconto personale o perché è mosso da incosciente populismo.
E' giunto il momento di mettere da parte tutti i personalismi e lavorare tutti insieme per risollevare quella cosa che si chiama Italia che tanti al mondo ci invidiano.

mercoledì 9 novembre 2011

Finalmente si cambia..... Forse

Finalmente lo strazio a cui ci ha costretto per mesi questo governo per mesi, andando avanti solo a forza di richieste di fiducia, è finito. Finalmente, se l'attuale presidente de consiglio manterrà la sua promessa di dimissioni dopo l'approvazione del "pacchetto" sulla stabilità, avremo la possibilità di voltare pagina e di imboccare una strada che ci permetta di rinnovare il nostro paese, ormai in crisi profonda da troppo, troppo tempo.
Questa possibilità va però colta al volo, senza alcuna esitazione: ci vuole da subito un nuovo governo che abbia a capo una personalità che si intenda veramente di economia e che sia appoggiato dal maggior numero di forze politiche presenti in parlamento. Servono subito delle riforme che rilancino lavoro ed occupazione e che eliminino gli sprechi, serve da subito quella riforma fiscale che il nostro paese sta aspettando da più di quarant'anni e serve anche una nuova legge elettorale che garantisca una maggiore stabilità ai governi e magari reintroduca le preferenze e permetta a noi cittadini di decidere veramente chi ci dovrà rappresentare.

La mia paura infatti è che non si trovino accordi tra le parti politiche e si vada dritti al voto, con in risultato di ritrovarci un parlamento pressoché identico a questo tra qualche mese con gli stessi problemi e la stessa incapacità di risolverli.

L'Italia non potrebbe più sopportarlo, noi non potremmo più sopportarlo.

giovedì 3 novembre 2011

Il capitano vuole affondare la nave

Ormai il quadro mi sembra abbastanza chiaro: la nave sta per affondare per l'inaffidabilità del proprio capitano, che fino ad oggi si è occupato di riempire la propria stiva con il pesce senza spendere un solo attimo nella manutenzione del natante. Tuttavia con l'aiuto di tutto l'equipaggio e di altre navi di appoggio l'affondamento potrebbe essere evitato, ma il lo stesso capitano rimane interessato solo al pesce nella stiva e si disinteressa completamente alle falle nello scafo. Sia il suo equipaggio, sia gli altri comandanti gli hanno consigliato di farsi da parte e lasciare la guida della nave a qualcuno che sia in grado di condurla a riva, ma lui, imperterrito, dice di essere l'unico capace di salvare la nave perché ha paura che qualcuno gli porti via tutto il pesce e magari lo rinchiuda nella stiva.
Vista la cocciutaggine del capitanol'equipaggio ha già cominciato ad ammutinarsi e le navi di appoggio si guardano bene dall'avvicinarsi troppo per paura di affondare a loro volta.

Il capitano riuscirà a capire che il suo tempo è giunto prima che la nave abbia imbarcato troppa acqua?

La risposta non è facile, ma la mia paura più grande è che il capitano pur di non privarsi del pescato sia disposto a far affondare la nave portando tutti con se sopraffatto dall'ormai avanzata senilità, dalla bramosia di potere e dalla sua innata mania di onnipotenza.

Spero tanto per tutti noi che così non sia, ma i segnali non sono per nulla rassicuranti.