martedì 3 gennaio 2012

Giocando alla guerra

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Per chi non avesse riconosciuto la citazione, ma spero che almeno tra gli italiani siano in pochi, si tratta dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana da cui chiaramente si evince che il nostro paese dovrebbe far ricorso alle armi solamente per difendere il proprio territorio e non per attaccare altri paesi o per intromettersi negli affari interni degli stessi.
E' da qualche tempo però che circola una notizia, che a avuto più conferme, che il nostro paese abbia ordinato, e quindi sia in procinto di acquistare, ben 131 modernissimi caccia da guerra F35 alla modica cifra di 200 milioni di euro cadauno, tutto tradotto in una cifra totale che si avvicina molto ai 4 miliardi di euro.
A questo punto, oltre a capire a stento cosa potrebbe farci l'Italia con questi aerei se non far un piacere alle nazioni che lo hanno costruito (USA e Gran Bretagna, l'Italia è partner di secondo livello), visto che a quanto dice la nostra Costituzione dovremmo essere un paese che ripudia la guerra e quindi l'utilizzo di aerei come gli F35, capisco ancora più a stento perché in una situazione in cui agli italiani è stato chiesto un super sacrificio con tasse e pensioni per poter salvare il nostro debito sovrano, il governo non stia intervenendo prendendo in mano questa commessa facendola decadere definitivamente e risparmiando una quantità enorme di denaro. Non è possibile continuare a spendere in questo modo i soldi di chi suda tutti i giorni per poter far arrivare la propria famiglia alla fine del mese.
Una cifra del genere potrebbe essere destinata a quello sviluppo del quale la nostra economia ha un profondo bisogno. Non voglio demagogicamente dire che con questi soldi si risolverebbero tutti i problemi, ma di sicuro, in un momento dove si deve raccogliere fino all'ultimo centesimo disponibile per poter far quadrare i nostri squadratissimi conti, sarebbe sicuramente un aiuto, ed un segnale che potrebbe far sentire gli italiani meno tartassati e meno presi per i fondelli.


E' possibile che pur cambiando gli attori nelle stanze importanti del nostro stato, vada a finire che le scene siano sempre le stesse? Possibile che se gli Italiani sono costretti ad adeguarsi ai problemi che ci sono, altrettanto non sia fatto agli alti livelli? Possibile che il peso delle crisi debba essere sempre scaricato esclusivamente sulla gente comune?


Di una cosa continuo ad essere convinto, e cioè che se non ci si decide a ridare potere di acquisto alle famiglie Italiane la fine è una ed una sola: il fallimento. Sono altresì sicuro che anche il nostro governo sia conscio di tutto questo, quindi ora mi aspetto di vedere una reazione: quel cambio di marcia politico che invochiamo a gran voce da troppo tempo e la rinuncia all'acquisto degli aerei da guerra potrebbe esserne l'inizio.


Se questo cambio non avverrà in tempi brevi vuol dire che siamo inadeguati a stare al mondo ed è giusto che arrivi il fallimento della nostra nazione. E' una dura verità, ma è inutile accanirsi con chi è già morto......

Nessun commento:

Posta un commento